Regime IVA agenzie di viaggio: chiarimenti sulla base imponibile

Con la Risposta a interpello n 155 del giorno 15 luglio le Entrate si esprimono sul regime speciale IVA per le agenzie di viaggio.

Viene chiarito sinteticamente che nella determinazione della base imponibile rilevano solo i costi sostenuti per le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate da terzi a diretto vantaggio dei viaggiatori.  

Regime IVA agenzie di viaggio: la base imponibile

L'istante è un Official Hospitality Provider che vende pacchetti esperenziali ad altro soggetto e in cambio riconosce:

  • una retribuzione minima per l’acquisizione del diritto di vendita dei pacchetti, indipendentemente dalla vendita effettiva di questi ultimi;
  • una percentuale dei ricavi e dei profitti ottenuti dalla vendita di tali pacchetti.

La Società chiede:

  • 1. con riferimento ai Pacchetti turistici, se l'articolo 74ter, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 consente di conteggiare nella base imponibile, fra i costi sostenuti per le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate da terzi a diretto vantaggio dei viaggiatori, l'ammontare dei costi relativi al ''minimum guarantee'', ''revenue share'' e ''profit share''. (primo quesito); 
  • 2. con riferimento ai Pacchetti ospitalità, se il biglietto d'accesso all'evento deve essere considerato quale servizio accessorio ai servizi offerti mediante il pacchetto ospitalità, con conseguente applicazione dell'articolo 12 del Decreto IVA (secondo quesito).

Secondo l’Agenzia delle Entrate, i compensi non possono essere considerati nella base imponibile IVA di cui all'art 74 ter comma 2 del DPR 633/72, in quanto servizi non direttamente rivolti a vantaggio dei viaggiatori, la relativa imposta potrà essere detratta in via ordinaria.

In merito all’imposta relativa alla vendita dei biglietti di ingresso e dei diversi servizi di ospitalità dovrà essere applicata separatamente, riservando a ciascuna operazione il relativo trattamento IVA.

Regime IVA agenzie di viaggio: la norma

Nella risposta l'agenzia ricorda anche che l'articolo 74ter, comma 1, del Decreto IVA prevede che 'Le operazioni effettuate dalle agenzie di viaggio e di turismo per la organizzazione di pacchetti turistici costituiti, ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 111, da viaggi, vacanze, circuiti tutto compreso e connessi servizi, verso il pagamento di un corrispettivo globale sono considerate come una prestazione di servizi unica. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche qualora le suddette prestazioni siano rese dalle agenzie di viaggio e turismo tramite mandatari; le stesse disposizioni non si applicano alle agenzie di viaggio e turismo che agiscono in nome e per conto dei clienti.'' 

In sostanza, tale regime speciale IVA prevede che tutte le operazioni effettuate dall'operatore turistico per garantire il ''pacchetto turistico'' siano considerate come una prestazione di servizi unica, assoggettata all'imposta nello Stato membro in cui l'agenzia di viaggio ha la sede della sua attività economica o una stabile organizzazione dalla quale ha fornito tale prestazione. 

A tal riguardo, il comma 2 del medesimo articolo 74ter stabilisce che ''ai fini della determinazione dell'imposta, il corrispettivo dovuto dall'agenzia di viaggi e turismo è diminuito dei costi sostenuti per le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate da terzi a vantaggio dei viaggiatori, al lordo della relativa imposta''.

Il successivo comma 3 specifica che l'imposta relativa a tali costi non è detraibile. 

Con riferimento al presupposto soggettivo, si ricorda che l'applicazione di tale regime speciale prescinde dalla qualificazione formale del soggetto passivo come agenzia di viaggio, in quanto ''le ragioni sottese al regime particolare … sono del pari valide nell'ipotesi in cui l'operatore economico non sia un'agenzia di viaggi o un organizzatore di giri turistici nel senso generalmente attribuito a detti termini, ma effettui operazioni identiche nell'ambito di un'altra attività ' (cfr. Corte di Giustizia dell'Unione Europea sentenza 13 ottobre 2005, causa C200/04).

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